News 08/07/2022

Il robot dei farmaci di Vimercate sale in cattedra in Lombardia

Il Giorno.it/Monza e Brianza sulla partecipazione dell’ASST Brianza – Ospedale di Vimercate al convegno  “Tracciabilità, sicurezza ed efficienza nella sanità lombarda del futuro”.

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Il team della farmacia dell’ospedale di Vimercate
Il team della farmacia dell’ospedale di Vimercate
 

Niente più pastiglie sbagliate, ma riduzione degli sprechi e dell’inefficienza e tempo risparmiato. L’armadio farmaceutico robotizzato di Vimercate fa scuola in Lombardia. Ieri, l’ospedale 3.0 è stato protagonista di un convegno a Milano, “Tracciabilità, sicurezza ed efficienza nella sanità lombarda del futuro“, promosso da Value Relations in collaborazione con la Regione.

L’acquisto e la logistica di farmaci e dispositivi medici incidono per il 20% sui costi totali sostenuti dalle Asst, è la seconda voce di spesa delle Aziende. “Sono processi complessi, nella maggioranza dei casi gestiti ancora manualmente con tutti i problemi che ne derivano”.

Ma non Brianza, uno fra i territori che hanno avviato progetti avanzati dal punto di vista tecnologico con macchine e programmi che gestiscono i medicinali a livello di farmacia e di reparto, fino al letto del paziente, o in sala operatoria. Hardware e software sui quali si è investito nel tempo. Un percorso cominciato nel 2010 e di recente esteso agli altri presidi dell’Asst, Desio e Carate. È il computer che prepara tutto poco prima della somministrazione. “Sfruttare le potenzialità dell’innovazione in questo campo è sempre stato un nostro obiettivo anche quando esistevano poche esperienze – spiega il direttore generale Marco Trivelli –. Da più di 10 anni siamo passati alla ‘dose unitaria’, che permette di preparare cure personalizzate. Un modello facilitato da infrastrutture tecnologiche all’avanguardia e dallo sviluppo della Cartella clinica informatizzata. Il fabbisogno terapeutico di tutta l’area degenza coinvolta dal processo di automazione, per un totale di 357 posti letto, è coperto per l’85%. Gli errori sono stati ridotti drasticamente”. Un modello che sarà esportato alle case di riposo.

Barbara Calderola